Tuscania e il suo museo: dove l’archeologia racconta l’anima di un territorio
Ci sono luoghi dove la bellezza non è solo da vedere, ma da ascoltare. Dove il silenzio delle tombe antiche diventa racconto. Dove un’anfora rotta, un volto scolpito, un oggetto funerario riescono a riportarci a tremila anni fa, senza bisogno di effetti speciali. Il Museo Archeologico Nazionale di Tuscania è uno di questi luoghi, l’archeologia qui ne racconta l’anima.
Nel cuore di uno dei borghi più affascinanti dell’Etruria, tra le chiese romaniche e i profili ondulati dell’Alto Lazio, questo museo è un punto di accesso privilegiato per chi vuole immergersi davvero nell’identità profonda di un territorio.
Un viaggio nelle necropoli etrusche (senza uscire dal museo)
Tuscania è una città che ha sempre vissuto accanto ai suoi antenati etruschi. Le necropoli che la circondano – Pian di Mola, Ara del Tufo, Madonna dell’Olivo – sono veri quartieri scolpiti nella roccia di tufo, con le facciate dei sepolcri che in alcuni casi sembrano case. Ma è solo all’interno del museo che possiamo davvero comprenderne il senso.
Le sale del museo custodiscono i reperti più straordinari rinvenuti in queste necropoli:
- sarcofagi in nenfro e fittili con defunti distesi, con occhi aperti e sguardo vivo;
- oggetti rituali, vasellame, amuleti, armi e specchi in bronzo che parlano della concezione etrusca dell’aldilà;
- decorazioni architettoniche provenienti dai templi, che ci raccontano le forme della religione antica e della vita urbana.
Il museo diventa così un ponte tra la morte e la vita, tra il passato sepolto e la cultura viva.
Un museo vivo, per un territorio che vuole raccontarsi
All’interno della strategia della DMO Borghi Etruschi, il Museo Archeologico Nazionale di Tuscania è molto più di un contenitore di reperti: è un attivatore di turismo culturale, un punto di partenza per itinerari integrati tra archeologia, natura e sapori locali.
La sua funzione oggi è quella di:
- attirare viaggiatori consapevoli, interessati a conoscere i territori in profondità;
- generare economia coinvolgendo artigiani, guide, produttori locali e ristoratori in un racconto condiviso;
- rendere visibile la storia invisibile, grazie a pannelli, percorsi, iniziative didattiche e accessibili;
- creare reti tra musei, comuni e operatori locali, secondo una logica di marketing territoriale partecipato e sostenibile.
Per questo il museo non è solo una tappa: è un attore del cambiamento culturale ed economico della Tuscia.
Archeologia come chiave di sviluppo
Il Museo è anche centro attivo di valorizzazione scientifica. In collaborazione con le Soprintendenze e le università, il museo contribuisce a mantenere viva la ricerca archeologica sul territorio: nuovi scavi, restauri, mostre tematiche, eventi di divulgazione che riattivano continuamente il rapporto tra cittadini e patrimonio. L’archeologia non è solo l’anima di questo territorio, ma anche la sua chiave di sviluppo.
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Veduta Tuscania
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Giardini pubblici Tuscania
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Interno chiostro museo Tuscania
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Visitatori alla Necropoli di Tuscania
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Visita Tuscania
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visita Tuscania
Un lavoro prezioso che alimenta il posizionamento culturale del territorio, rendendolo attrattivo per un turismo colto, curioso, rispettoso.
Perché visitare il Museo di Tuscania ?
Perché non si tratta solo di “vedere dei reperti”.
Ma di vivere un racconto.
Il racconto di una civiltà che ci ha lasciato immagini, oggetti, simboli. E che oggi, grazie a questo museo, può parlare a chi è disposto ad ascoltare.
E perché, dopo la visita, il borgo ti aspetta con la sua pietra arancione, i suoi scorci sospesi, il silenzio pieno delle sue basiliche, i prodotti della terra e l’ospitalità autentica che è tratto distintivo dei Borghi Etruschi.
Con la DMO Borghi Etruschi, la cultura non è solo da conservare: è da vivere, condividere, valorizzare. Un museo può diventare un motore di futuro. A Tuscania lo è già.
Testo a cura di Francesca Pontani