Vulci: dove il passato etrusco incontra la natura selvaggia e il benessere moderno
Ci sono luoghi in cui il tempo non è solo una linea retta, ma una spirale. Dove puoi camminare tra le tombe di principi etruschi, scorgere all’orizzonte le rovine di una città millenaria… e poi immergerti nelle acque calde di una sorgente naturale, sotto un cielo che profuma di mare e di macchia mediterranea.
Vulci è uno di questi luoghi.
Ed è molto più di un parco archeologico. È una visione concreta di marketing territoriale integrato, dove cultura, paesaggio e turismo esperienziale lavorano insieme per offrire un modello sostenibile di sviluppo locale.
UN MUSEO NEL CASTELLO, UNA CITTÀ SEPOLTA NEL VERDE
Il Museo Archeologico di Vulci, ospitato nel suggestivo Castello della Badia, è la chiave per leggere la storia di questo luogo straordinario.
Qui si custodiscono i reperti delle grandi tombe aristocratiche etrusche, tra cui:
- i corredi funerari della Tomba François, con bellissime ceramiche attiche ;
- splendidi bronzi e ceramiche provenienti dalle necropoli di Cavalupo, Osteria e Polledrara;
- oggetti d’uso quotidiano che raccontano la vita quotidiana nella città etrusco-romana di Vulci.
Il museo è anche centro di ricerca e divulgazione, promotore di mostre temporanee e attività educative rivolte a scuole, famiglie e appassionati.
UN PARCO DOVE ARCHEOLOGIA E NATURA SI ABBRACCIANO
A pochi passi dal museo si apre il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci : oltre 120 ettari di paesaggi selvaggi e monumenti antichi, attraversati dal fiume Fiora.
Qui puoi:
- camminare sulla strada basolata dell’antica città;
- esplorare i resti del Tempio Grande e delle domus romane;
- entrare dentro il tumulo della Cuccumella, il più grande tumulo di tutta l’Etruria;
- ammirare il Ponte dell’Abbadia con la gola scavata dal fiume sotto di te.
Una rete di sentieri, percorsi didattici e aree attrezzate consente un’esperienza immersiva, adatta a famiglie, camminatori, scolaresche e viaggiatori lenti.
E POI… LE TERME
Il racconto non finisce con il museo, né con gli scavi.
A Vulci puoi anche vivere l’archeologia sulla pelle. Le Terme di Vulci, situate poco lontano, offrono un’esperienza rigenerante in vasche di acqua calda solfurea incorniciate dalla natura.
Un modo per collegare benessere e cultura, passato e presente. E un esempio perfetto di valorizzazione integrata, dove archeologia, turismo termale e accoglienza si rafforzano a vicenda.
IL RUOLO DELLA DMO BORGHI ETRUSCHI: STRATEGIA E VISIONE
Nel lavoro della DMO Borghi Etruschi, Vulci rappresenta un laboratorio ideale per mettere in atto i principi del marketing territoriale:
- valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la narrazione e l’esperienza diretta;
- integrazione tra attrattori diversi: museo, parco, terme, paesaggio, enogastronomia;
- creazione di reti locali tra enti, operatori turistici, guide, produttori e associazioni;
- posizionamento turistico chiaro: turismo culturale, sostenibile, immersivo.
Qui la promozione digitale non si limita alla visibilità, ma diventa strumento di co-progettazione, capace di generare impatti reali sul territorio, attirando visitatori, stimolando economie locali e rafforzando l’identità culturale.
VUOI VIVERE UN LUOGO, NON SOLO VISITARLO?
Vulci ti aspetta con le sue storie millenarie, il silenzio potente delle necropoli, le pietre scaldate dal sole, le acque che curano, il verde che respira. L’ospitalità degli abitanti di Canino, VT , il borgo cuore verde della Tuscia , è quel qualcosa che completa lo spirito di accoglienza che contraddistingue questi luoghi del Lazio nascosto.
È una destinazione che unisce mente, corpo e spirito. E ricorda: Vulci, passato etrusco e benessere moderno, situato il Museo nel Castello dell’Abbadia, nei pressi del Parco, delle Terme e del borgo di Canino.
È un modello di turismo rigenerativo, sostenuto con orgoglio dalla rete dei Borghi Etruschi.
Scoprirla non è solo un viaggio nel passato.
È un’esperienza pienamente contemporanea.
Testo a cura di Francesca Pontani